BEATRICE FAVARETTO
Beatrice Favaretto (Venezia, 1992). Nel 2015 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2018 ottiene una laurea specialistica in Nuove Tecnologie per l’arte - Cinema e Video Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Pur utilizzando il video come medium principale, la sua ricerca attraversa diversi linguaggi come editoria indipendente e fotografia d’archivio, ponendo particolare attenzione a tematiche legate alla caducità del corpo e all’esperienza della sessualità. Dal 2019 la sua ricerca si focalizza sulla rappresentazione della sessualità e della pornografia nel contemporaneo e sull’utilizzo del corpo come strumento di attivismo privato ed intimo.
Le sue mostre recenti includono: 2022, Nel paese delle ultime cose, a cura di Caterina Taurelli Salimbeni, NAM - Not a museum, Firenze; 2022, Poison Green, Gallerie di San Marco, Venezia; 2022, Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund curato dallo Schermo Dell’Arte, GAMeC, Bergamo; 2021, CLAMOR, Sala Santa Rita, Roma; 2021, ArtCity Bologna, a cura di Caterina Molteni e Lorenzo Balbi, Cassero LGTBI+, Bologna; 2021, PRIME TIME, a cura di Adrienne Drake, Ilaria Gianni e Maria Alicata, Fondazione smART, Roma; 2019, Indistinti Confini, Cinema Giorgione, Venezia.
Nel 2021 è tra i finalisti della prima edizione delle BiennaleCollegeArte curata da Cecilia Alemani e Marta Papini. Nel 2020 ha vinto con The Pornographer il Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund promosso dallo Schermo Dell’Arte; l’opera è entrata in collezione della GAMeC di Bergamo; ed è stata finalista al Ducato Prize2020. I progetti di residenza includono: 2022, SUPERBLAST2, Manifattura Tabacchi, Firenze; 2021\2022, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; 2019, CASTRO Projects, Roma.